la liberazione di Elena R. aprile 2, 2009
Posted by pagineonlife in società.Tags: Berlusconi, Elena Russo, Fondazione, Napoli, Pubblicità Progresso, rifiuti, Saccà
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Anni di impegno sociale. Dalle campagne per la raccolta del sangue alla difesa del verde, dalla lotta contro gli infortuni sul lavoro alla guerra alle discriminazioni e al razzismo. In linea con gli scopi della Fondazione (“contribuire alla soluzione di problemi morali, civili ed educativi della comunità”), Pubblicità Progresso ha fatto campagne anche contro gli sballi del sabato notte, gli incidenti domestici, a favore del volontariato, per la solidarietà verso i malati, per la sicurezza….
ma i tempi cambiano, altre emergenze incombono, altri spot prendono piede: ora Pubblicità Progresso manda in onda casa per casa il video con la bella Elena Russo, quella della telefonata di Berlusconi a Saccà (“Ho quel problema con Elena Russo, vorrei che si concretizzasse”) sommersa dai rifiuti che prende colore e viene “liberata”. Mentre una voce fuori campo, la voce del poliziotto Deckard di Blade Runner (Gammino-Harrison Ford), dice: “Napoli aveva un problema, il governo è intervenuto”.
Della serie: dall’impegno sociale allo spottone anti munnezza e pro governo.
il parere della Fondazione
◊ mala tempora ovvero storie di discriminazione e razzismo: a Napoli una donna di 24 anni è stata separata per una decina di giorni dal neonato appena dato alla vita perché sospetta clandestina; a Foggia è stata istituita una «linea» di bus solo per gli immigrati.
Il presidente della Fondazione “Publicità-Progresso”, che evidentemente ha non il dono della sintesi, fa un lunghissimo discorso per spiegare le sue ragioni circa lo spot su Napoli. Nella sostanza, sempre colpa dei giornalisti. Sarà, ma ci sono due cose da dire. Primo: quella telefonata a Saccà (servizio pubblico), per perorare la causa di Elena Russo, l’ha fatta Berlusconi, mica qualche giornalista. Secondo: che quello spot sia eccessivamente elogiativo per il Governo lo capisce pure un bambino. Questi sono i fatti, il resto è contorno, magari bello e interessante, ma sempre contorno.